Ipad: i costi umani
06/02/2012Il New York Times ha pubblicato il 26 gennaio 2012 nell'edizione di New York un'inchiesta dal titolo In China, the Human Costs That Are Built Into an iPad, inchiesta dai contenuti quanto meno imbarazzanti per Apple.
La versione digitale di questa inchiesta la potete leggere qui.
In breve, come tutti i produttori, anche Apple affida a società cinesi la produzione di parti o hardware intero: una delle società più grandi in Cina è la Foxconn Technology, azienda che produce circa il 40% dell’elettronica di consumo nel mondo.
Le condizioni di lavoro determinate da questa scelta delle case più importanti sono, come ben spiegato dall'articolo del New York Times, aberranti.
Paga massima 22 dollari al giorno, orario di dodici ore al giorno per sei volte alla settimana, conformità per le condizioni ambientali sistematicamente violata, formazione inesistente, assistenza sanitaria insufficiente, ventilazione ambientale insufficiente...
Il New York Times racconta la storia di Lai Xiaodong, un ragazzo di 22 anni, laureato, uno tra i milioni di essere umani che permette a noi occidentali l'utilizzo di sofisticati dispositivi elettronici,coinvolto nell'esplosione in un impianto di Chengdu, in cui morirono quattro dipendenti e ne rimasero feriti diciotto. Lai Xiaodong ebbe ustioni per il 90 percento del corpo, e morì due giorni dopo.
L'articolo del New York Times non è un atto di accusa verso Apple, che da parte ha un codice di condotta dei fornitori e cerca di esercitare un controllo per il rispetto delle regole da parte dei produttori esterni, semmai è un atto di accusa verso un sistema econonomico prduttivo mondiale che coinvolge tutti, ma proprio tutti, i produttori di elettronica di consumo!